Australian Open: le 5 finali più indimenticabili nella storia del torneo
Si avvicina l’atto finale dell’Australian Open 2021, un torneo che ha offerto momenti di tennis davvero interessanti. Così siamo andati a pescare nel passato, più o meno recente, per cercare le finali più memorabili nella storia di questo torneo. Sempre che Osaka-Brady e Medvedev-Djokovic non vadano a superarle…
Australian Open, le 5 finali più memorabili
Piccoli video, frammenti di ricordi per i veri appassionati di tennis. La nostra infografica di oggi è un vero atto d’amore nei confronti di questo sport, prima che sull’Australian Open e le sue finali più belle. Buona visione!
Evert-Navratilova, una rivalità di altri tempi
Il tennis femminile vive un momento di transizione, visto l’inevitabile tramonto di Serena Williams e la difficoltà a trovare delle giocatrici che possano instaurare un nuovo dominio. Servirebbe come il pane una nuova rivalità sullo stile di quella andata in scena tra gli anni ’70 e gli anni ’80 tra Chris Evert e Martina Navratilova. Il segreto di rivalità epiche come questa era l’essere profondamente diverse in ogni aspetto, dallo stile tennistico ai gusti sessuali, ma con un enorme rispetto reciproco e un continuo stimolarsi a vicenda.
Osaka-Brady non sarà un match tra due giocatrici destinate a diventare grandi rivali, forse, ma rimane un evento molto importante e assolutamente perfetto da giocare live. A tal proposito, forse può essere utile qualche consiglio su come scommettere live, in particolare su sport molto adatti a questo tipo di gioco come il tennis.
Medvedev a caccia di nuove sfide
In campo maschile invece abbiamo un problema quasi opposto: i big 3 che non vogliono saperne di abdicare. Se infatti Federer (che è anche il più anziano) si sta preparando a sparare le ultime cartucce di una carriera comunque inimitabile, Nadal e Djokovic sembrano ancora in grado di incidere profondamente negli equilibri attuali del tennis maschile. Nelle scommesse sportive sono ancora loro i principali favoriti di ogni grande torneo, ma elementi come Daniil Medvedev sono pronti a raccoglierne lo scettro. Fra lui, Thiem e Tsitsipas potrebbe nascere una rivalità certo non epica come quella tra Federer, Nadal e Djokovic, ma che dia stimoli e pepe a tutto il circuito. E se qualcuna delle ottime promesse del tennis italiano dovesse confermarsi ad alti livelli, chissà che anche noi non possiamo dire la nostra…
Australian Open e le finali, perché è un torneo a sé
Tralasciando l’anno appena trascorso perché troppo particolare, in genere il Roland Garros è a cavallo di maggio e giugno, Wimbledon a cavallo tra giugno e luglio, lo US Open tra agosto e settembre. In questa calendarizzazione c’è già la ragione pe cui l’Australian Open è un torneo unico. La distanza di 5-6 mesi dall’ultimo slam disputato e di 4 mesi da quello seguente rende l’evento di Melbourne sempre storia a sé. La collocazione a inizio stagione implica che qualche giocatore è più pronto e qualcun altro un po’ meno, e forse questo ha inciso nel rendimento di Nadal, certo inferiore rispetto a quanto ha fatto vedere negli altri tornei del Grande Slam. Nelle quote dell’Australian Open lo spagnolo è sempre stato fra i grandi favoriti ma ha spesso deluso, infatti ha solo una vittoria in 5 finali, contro 2 vittorie in 5 finali a Wimbledon, 4 vittorie in 5 finali allo US Open e le note 13 vittorie in altrettante finali al Roland Garros.