Serie A: i 5 calciatori più sorprendenti di questa stagione
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Serie A, il punto della situazione
Siamo alle porte della diciassettesima giornata, ma finalmente si può dire: la Serie A di quest’anno è la più equilibrata da molto tempo a questa parte. Se infatti il divario delle prime dal resto del gruppo è sempre enorme, la lotta per il primo posto vede stavolta una lotta vera, incerta, appassionante. Le gerarchie del Campionato non sono stravolte ma hanno subito trasformazioni, anche grazie alle performance dei singoli. Andiamo allora a vedere chi sono stati finora i 5 giocatori più sorprendenti della Serie A.
Calciatori Serie A: i top 5 della prima parte di stagione
5. Simone Verdi
Nel nostro calcio un po’ malato siamo portati a pensare che a 25 anni si sia già visto tutto, chi è campione e chi è bidone. Anche per questo, fino allo scorso anno Simone Verdi si portava dietro l’aura di promessa non mantenuta. L’arrivo a Bologna è stato invece fondamentale per lui, e lo scorso campionato l’attaccante pavese ha dato la prima svolta alla carriera, meritandosi anche la Nazionale.
Quest’anno Verdi era però chiamato alla riconferma, alla continuità. Detto, fatto: in 16 giornate ha già quasi pareggiato il numero di reti dello scorso anno (5, nel 2016-17 furono 6 in 28 partite). Simone segna indifferentemente di sinistro (3) e di destro (2), oltre ad essere ormai un eccellente specialista nei calci piazzati. Ai gol vanno aggiunti anche i 4 assist e 1,6 passaggi chiave a partita. Le fortune del Bologna passano in buona parte dai suoi – educatissimi – piedi.
4. Aleksandar Kolarov
Il serbo non si può certo definire una sorpresa a tutti gli effetti, essendo giocatore di grande esperienza. Tuttavia, alzi la mano chi pensava a un rendimento così elevato per un 32enne, che mancava dal campionato italiano da 7 anni. Kolarov ha preso possesso della fascia sinistra della Roma ed è in testa a diverse statistiche di rendimento. In difesa recupera 3 palloni a partita, tra passaggi intercettati e contrasti vinti, a fronte di appena 0,6 falli commessi.
Ma è in fase di spinta che il serbo sta facendo la differenza. Lo testimoniano i 2 gol e 3 assist già collezionati. Inoltre Kolarov fa arrivare a destinazione, in media, 2 cross a partita e tira 2,4 volte in porta. Per Di Francesco – e soprattutto per i compagni – è una certezza.
3. Lucas Torreira
Il furetto uruguaiano si era già messo in mostra lo scorso campionato, ma il salto di qualità definitivo lo sta operando in questa stagione. Faro del centrocampo nella Sampdoria di Giampaolo, che gli ha consegnato le chiavi di quella che in diverse partite è parsa quasi un’orchestra. Fisico minuto (1,68m per 60kg), Torreira compensa con un mix di agonismo e tecnica davvero importante, che lo ha messo in mostra come uno dei centrocampisti più dinamici della serie A.
Lucas possiede inoltre eccellenti doti nel tiro da fuori ed ha totalizzato finora 3 gol e un assist. Anche in fase di contenimento le sue cifre sono notevoli: tra contrasti e passaggi intercettati, Torreira si avvicina alle 5 palle recuperate a partita. Non è un caso se il nome di questo 21enne è sul taccuino di squadre come Juve, Inter e Roma, nè sorprende che il C.T. dell’Uruguay Tabarez abbia ammesso che lo convocherà presto.
2. Luis Alberto
Una delle tante scoperte di Igli Tare (tra i migliori dirigenti della Serie A), che lo ha portato alla Lazio lo scorso anno, prelevandolo dal Liverpool per 5 milioni di euro. La prima stagione lo spagnolo ha giocato poco (9 presenze per 361 minuti, 1 gol), ma è quest’anno che il 24enne ha iniziato a volare.
Ritrovatosi titolare per i problemi fisici di Felipe Anderson, Luis Alberto ha sfruttato l’occasione come meglio non poteva: in 15 presenze sono arrivati 4 gol e 6 assist (meglio solo Candreva con 7). A ciò si aggiungono 2,7 passaggi chiave, 2 cross e 2 dribbling riusciti a partita. Lo spagnolo può ricoprire più ruoli in attacco e Inzaghi starà già pensando a come far convivere la sua presenza in campo con quella di Immobile e del ristabilito Anderson. Ci dovesse riuscire, attenzione alla Lazio…
1. Milan Skriniar
Se l’Inter si ritrova in testa alla classifica dopo 16 giornate, molti dei meriti sono certamente di Luciano Spalletti e della coppia-gol Icardi-Perisic, ma non solo. La vera svolta nerazzurra in questa stagione è data dalla solidità difensiva e l’acquisto di Milan Skriniar si è rivelato tra i più azzeccati in assoluto, nell’attuale Serie A. Lo sloveno è diventato da subito titolare inamovibile: in 16 partite è stato sempre titolare e mai sostituito. Alla retroguardia nerazzurra l’ex doriano ha portato centimetri, capacità di lettura e anche tecnica.
Non solo, perchè Skriniar si è fatto sentire anche lì davanti: la sua stazza è un fattore soprattutto sui calci piazzati, da cui sono infatti arrivati già 3 gol (1 di testa). Il gioco aereo è ovviamente tra i suoi punti di forza, non solo per la rete realizzata ma soprattutto per i 1,6 contrasti aerei vinti a partita, che si aggiungono a 2,1 contrasti di piede vinti e 1,1 passaggi intercettati a partita. Il quadro di questo eccellente giovane difensore si completa con una bassa fallosità (0,8 a partita) e un’abilità nell’uno contro uno notevole, considerata l’altezza: Skriniar subisce meno di un dribbling a partita (0,9).
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