Volata qualificazione Champions League, la situazione a 2 giornate dal termine
Contrariamente a quanto accaduto lo scorso anno, la corsa allo scudetto si è di fatto conclusa con diverse giornate di anticipo. Tutta un’altra storia è però quella della volata per la qualificazione alla prossima Champions League, che vede 4 squadre in una lotta che si annuncia serratissima fino all’ultima giornata. In questo articolo tastiamo il polso a tutte le protagoniste.
Qualificazione Champions League: i più e i meno delle 4 candidate
Atalanta, Napoli, Juventus e Milan. Quale squadra sta meglio? Quale ha il miglior calendario e quale quello più brutto? Cerchiamo di capirlo insieme con questa infografica che ci accompagnerà fino alla fine del campionato di Serie A 2020/21.
Atalanta, la nuova big
L’Atalanta è di fatto una nuova big del calcio italiano, con motivate ambizioni di diventarlo anche a livello europeo, ma senza fretta né inutili isterismi. La creatura dei Percassi sfiora la perfezione per programmazione aziendale e gestione tecnica. Oggi la Dea ha grossissime chance di disputare la Champions League per il terzo anno consecutivo, oltre che di centrare il miglior piazzamento di sempre in Serie A. Dopo due terzi posti consecutivi, è discretamente probabile che arrivi un secondo.
Da questo punto di vista il calendario sorride a Gasperini e i suoi, che hanno 2 trasferte ma tutte con avversarie senza particolari stimoli. Visti i recenti risultati, anche il match con il Milan all’ultima giornata potrebbe diventare quasi inutile, se l’Inter dovesse battere la Juventus. E poi l’Atalanta ha sempre dalla sua una estrema facilità ad andare in gol, e a farlo con diversi uomini. Zapata non è quello dell’anno scorso? Ci sono Muriel, Malinovskyi e Gosens, ma in generale la Dea è la squadra che manda in rete più giocatori: quest’anno sono 16.
Non sembra nemmeno più esserci la tensione per la gestione della pressione a questi livelli, ulteriore segnale di grandezza.
Napoli, la rinascita e l’addio amaro di Ringhio
Se si pensa alla situazione del Napoli a inizio 2021, con i partenopei al settimo posto, con mille problemi e lontanissimi anche dall’idea di una rimonta in chiave Champions. Eppure Rino Gattuso è riuscito a raccogliere i cocci e rimettere in sesto le cose, come dimostra la vertiginosa risalita nelle quote sulla Serie A e il quarto posto in classifica. Le chance di tornare in Champions sono oggi molto concrete (quota 1,05), anche se molto probabilmente sarà un’eredità che raccoglierà qualcun altro. Si parla di De Zerbi e anche di un ritorno di Sarri, mentre sembra improbabilissima una riconferma di Gattuso. Il merito della rimonta va invece in gran parte al tecnico, ma anche al miglior Insigne mai visto, migliore persino di quello dei 18 gol segnati con Sarri (primato peraltro eguagliato).
Il rimpianto per i punti e il tempo perso è notevole, ma i tanti infortuni che hanno flagellato la squadra invitano alla prudenza. Avere così tanto fuori gente come Mertens e Osimhen ha influenzato in negativo la stagione, se si facessero nuovamente male sarebbe una disgrazia.
Juve, annata-incubo
Ok, non si può sempre vincere a andava messa in conto un’annata di digiuno. Un conto però è non vincere il campionato, un altro è rendersi protagonisti di un’annata totalmente senza senso, in cui gli errori strategici della società si ripercuotono sul campo. Affidare a un esordiente – seppure di personalità e talento – una squadra logora e sazia di successi, seppure con alcuni elementi giovani e di qualità, è stato un azzardo. Oltretutto la squadra ha avuto un atteggiamento sconcertante nelle gare più importanti, regalando spesso e volentieri un tempo (e anche più) agli avversari, subendo anche da quelli non certo irresistibili. Si pensi per esempio al Benevento: nelle ultime 19 giornate ha vinto solo contro la Juve. E parliamo, con tutto il rispetto, del Benevento.
Il fondo del barile si è raschiato ulteriormente nel match casalingo contro il Milan, che doveva essere uno spareggio Champions ma è stato affrontato con l’arrendevolezza di una amichevole di fine stagione. Nessun allenatore juventino aveva perso 0-3 in casa per 2 volte in una stagione, record di cui Pirlo certo non può andar fiero. La vittoria esterna contro il Sassuolo è un sussulto d’orgoglio, ma estremamente tardivo e che potrebbe essere anche inutile.
Inoltre c’è l’annata contraddittoria di Cristiano Ronaldo. Mai come stavolta vicino al titolo di capocannoniere, ma mai è sembrato così un corpo estraneo alla squadra. Al di là delle polemiche sulla Super League, perdere la qualificazione alla prossima Champions League sarebbe una sciagura totale. E, per non perdere questo treno, serve ritrovare un CR7 da combattimento. Lui ha risposto presente, seppure negli ultimissimi minuti di un match globalmente giocato malissimo come quello con l’Udinese, per poi ri-eclissarsi contro il Milan, nel match più importante della stagione, e tornare a segnare contro il Sassuolo. Ma, obiettivamente, da uno come lui ci si aspettava qualcosa di più.
Milan, scatto Champions
La sensazione che si aveva guardando le ultime partite del Milan era di una squadra che non ne ha più, o almeno è in forte flessione negli elementi che contano. Anche con la Juve i rossoneri erano partiti male, salvo poi iniziare a carburare e terminare con un trionfo le cui dimensioni erano davvero difficilissime da immaginare.
Va bene che la Juve deficitaria di questi ultimi tempi non è propriamente una corazzata imbattibile, però quella dei rossoneri rimane una reazione di alto livello. Fino alla settimana scorsa il ritorno del Milan nelle quote della Champions League sembrava una chimera, adesso invece tutto è cambiato: anche la differenza reti ora gioca a favore dei rossoneri nei confronti diretti con la Juve. Un risultato eccellente, che di fatto allunga il vantaggio sui bianconeri a 4 punti, poiché in caso di arrivo in parità verrebbe privilegiato il Milan. Ai rossoneri basta una vittorie nelle ultime 2 partite per tornare in Champions.
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